- Ciao Stefano, ci puoi spiegare in cosa consiste il tuo lavoro in radio e ci racconti la tua carriera lavorativa?
A Torre Pellice (TO), casa mia, nasceva dal 1985 una radio libera, indipendente, di fondazione laica che poi col tempo ha assunto una connotazione di informazione nell’area evangelica legata alle valli valdesi in cui si trova.
Radio Beckwith Evangelica. Nulla a che vedere con le radio che hanno come tema caratterizzante la religione 24 ore su 24. Qualcosa di molto più flessibile e meno “estremista” se mi passi il termine.
Spazio per tutte le idee e pensieri, senza differenza di razza o religione con un focus piu’ approfondito legato alla cultura della Val Pellice, in cui l’evangelismo é sicuramente una componente caratterizzante del quotidiano di molte persone.
Una schifezza. Ahahah, ancora ricordo il direttore che mi ha consigliato di riprovare a migliorare il tutto: in effetti il format era molto rudimentale.
Immagina che non avendo mezzi per poter acquistare il materiale discografico, ci si arrangiava con le famose cassettine, tagliando qua e la e con qualità audio di dubbia provenienza.
E poi uno si inventa un po’ il personaggio, cerca di trovare delle cose da dire, evitare i silenzi, i buchi tra un pezzo e l’altro, di non far cadere il microfono attaccato con la clip alla t-shirt. Un bel casino insomma. Però mi son preso bene sin da subito, usare quel mixer con mille tastini colorati, le modulazioni di frequenza, i clic dei tape player puntualmente in onda, un momento molto intimo, tra te e un pubblico che non sai dove e cosa sta facendo, ma che ti ascolta, da quello stanzino in cui conduci un programma.
Mi occupo di altro, area informatica, sono responsabile dello sviluppo del commercio per rivenditori di soluzioni informatiche per l’area nord-ovest in Italia.
Da qui come Partner Business Manager, dall’ufficio, coordino con dei colleghi commerciali sul territorio attività di formazione e gestione di trattative di nuovo business per aziende di piccola e media grandezza. Le soluzioni che trattiamo sono legate al mondo della virtualizzazione di server nei data-center informatici e automazioni di cloud computing: in molti leggendo si diranno, parla strano ‘sto qui, ma alla fine che ci devo fare, é quello che faccio! 🙂
Prima di arrivare a far questo, ho lavorato come commerciale nel mondo dell’antivirus e gestito servizi post-vendita di prodotti di consumo come lettori mp3, computer con loghi della mela e cose del genere…
- Perché dopo tante esperienze all’estero hai scelto l’Irlanda? Quali sono le differenze tra lavorare in Irlanda e in Italia?
L’Irlanda ha scelto me. Io poi ho detto si e la nostra relazione va avanti, con alti e bassi come in tutti i rapporti di coppia, ma va bene dai!
Le mie esperienze all’estero sono state quelle piu’ comuni a molti o quasi fino al capitolo irlandese del 2005.
Se ho viaggiato molto é stato per vacanza o per soggiorni di periodi piu’ lunghi per visitare amici che si sono spostati all’estero, come in Spagna ad esempio. Ma prima di venire in Irlanda l’esperienza più lunga é stata di 4 mesi in Egitto dove ero DJ, Fonico e tecnico luci per un team di animazione ad Hurghada.
Tutto é cominciato durante l’estate del 2004, stavo visitando un amico d’infanzia che si é stabilito a Cork e col tempo ha sviluppato un network di servizi per chi arriva dall’estero per corsi di inglese, lavoro e scambi interculturali. Ti suona familiare?
Ho visto un potenziale immenso per poter migliorare conoscenze linguistiche con l’ inglese e vedere molti stranieri interagire insieme pur vivendo in un clima avverso alle nostre abitudini mi ha fatto pensare che ci potesse essere dell’altro. E ho avuto ragione.
La pioggia é un ostacolo per chi é meteoropatico come me, ma poi ti abitui e gli stimoli legati alle possibilità che ci sono per la tua crescita personale, lavorativa con il meltin-pot culturale delle persone che ti circondano ti fanno vivere meglio i problemi legati ai cambi repentini del meteo.
- Gli Irlandesi e la musica: ci sono differenze tra l’ambiente musicale/radiofonico irlandese ed italiano?
Ci sono molte differenze che sono sicuramente riconducibili a un background culturale diverso. L’Irlanda é ricca di storia legata alla musica Folk e tradizionale e ne va fiera come giustamente deve fare, in quanto l’ipnotismo e bellezza di spettacoli tipici offerti dal popolo gioviale e cortese locale , sono cose bellissime da vivere ed ascoltare dal vivo.
Dall’ altra parte riscontro che purtroppo c’è una carenza di offerta di musica contemporanea nelle realtà del clubbing rispetto ad altre città o località europee di medio, grande bacino di utenza.
Lamento l’esistenza della generica musica “commerciale”, che non me ne si voglia, é sicuramente orecchiabile se uno sta in macchina tutto il giorno o ascolta un notiziario o un talk show. Ma che non può essere ripetuta sino allo sfinimento quando sei in un locale di sera e hai voglia veramente di ballare.
Chi mi conosce sa che non sono un danzereccio, però se le vibes sono buone credimi che mi muovo e senza esitare! Ma in fondo é tutto una questione di gusti e in questo momento ti parlo della realtà di Cork, perché a Dublino l’attività é sicuramente più dinamica e raggiunge i livelli di una Torino o Milano in Italia per quanto riguarda la musica dance ed elettronica.
Faccio Radio sia in Irlanda e Italia, qui nell’isola per trasmettere la mia musica mi avvalgo della disponibilità degli amici di RadioNow in FM 87.8 tutte le domeniche a mezzanotte, e spero a breve di avere anche uno spazio durante la fascia pomeridiana. We are the Cork City Underground Soundtrack, questo é uno dei nostri jingle!
- Quali sono i progetti per il futuro?
Ho interessanti prospettive per il futuro! (Artemio da Il Ragazzo di Campagna). Ahahah , che film quello di Pozzetto, una commedia trash fantastica! Basta divagare, scusami. Bella domanda. Vivo il presente che é la cosa piu’ importante.
Sai quanto tempo perdiamo a programmare il futuro senza renderci conto che un minuto dopo l’altro tutto é già passato?
Sto vivendo giorno per giorno e continuo a conservare il positivo di ogni esperienza per continuare a star bene in questo confuso quotidiano che ci avvolge.
Credo molto nel destino, mi son trovato di fronte a situazioni in cui ho programmato e pensato di fare cose che poi sono andate totalmente in direzione opposta, come sicuramente sarà capitato a molti.
Quindi vivo senza farmi illusioni e progetto di ringraziare la terra irlandese che mi ha ospitato più di 7 anni e lasciarla per cominciare una nuova avventura all’estero, o magari perché no, nuovamente in Italia. Vorrei poter continuare a sognare di fare radio come mestiere di vita, ma mantenendo i piedi per terra continuo a restare legato al mondo commerciale dell’informatica. Ma tutto potrebbe cambiare, chi lo sa.
- Che consigli daresti a un giovane italiano che volesse intraprendere una carriera da dj?
Giovane italiano, se sei bravo e vuoi intraprendere una carriera da dj ascolta Music On The Air, vado in onda a Torino, Roma, Napoli e Molfetta! E poi su tutto il web! Ahaha, quanta pubblicità esplicita!
Ma guarda, io non ho fatto carriera come dj, non ho le conoscenze tecniche di missaggio e mi son specializzato nella radiofonia come conduttore e intrattenitore radio.
Però se una persona si sente ispirata nel far musica o provare a lavorarci sicuramente ci deve provare.
Facendo sacrifici, guadagnandosi i soldi per poter investire nella formazione autodidatta con strumenti entry level. C’è bisogno di persone qualificate che conoscono e sanno miscelare bene la musica. Io mi limito a selezionarla e a presentarla con cura.
Non vi prendete male se tra un BPM e l’altro fate qualche sovrapposizione ritmica, é tutto previsto, perseverate. E se potete cominciate e fate tutto con Vinili o CD. Danno più soddisfazione durante un esibizione live, credetemi.
- La tua esperienza irlandese: qual è il tuo luogo preferito in Irlanda? Quale il momento migliore? Quale l’aspetto di questo Paese che preferisci?
Adoro West Cork, mi piacciono le aree come la Dingle Peninsula e il Ring of Kerry. Credo che molti converranno con me che i luoghi più belli d’Irlanda sono quando il motore della macchina é acceso e la macchina va. Il viaggio in Irlanda é li. Alberi, paesaggi, coste, pianure, animali da pascolo, la natura e la nuda terra irlandese sono le cose più belle, incluso il vento!
Momento migliore : Primavera avanzata, aprile/maggio e Autunno da Settembre a Novembre, con un po’ di Festival internazionali di Jazz e Cinema.
L’Irlanda é un Paese bellissimo in cui poter cominciare un’esperienza internazionale senza sentirsi perduti nel nulla.
Ci vuole buona volontà, umiltà e rispetto come in tutto, per riuscire. E soprattutto un pò di flessibilità e capacità di adattamento.
Ricordiamoci che abbiamo una lingua da offrire se cerchiamo un posto di lavoro e se siamo competenti in lingua inglese le opportunità per essere vincenti ad un colloquio sono sicuramente alte.
Mi piacciono il carattere e la grinta. L’Irlanda non si piange addosso, fa delle scelte e va avanti, cerca di essere disponibile e ascolta le opinioni degli altri, anche se magari ci sono dei testardi che non amano tanto l’arrivo di gente da fuori, l’Irlanda é molto più preparata ad accogliere che in Italia e ti fa sentire presto a tuo agio. Slainte!