É impossibile non notarle: le si vedono sui libri, sulle riviste, sulle pagine Instagram, ma soprattutto in città tutti i giorni! Siamo parlando delle coloratissime porte di ingresso delle dimore irlandesi, che a Dublino sono famose più che in ogni altra città.
Ma da dove arriva la tradizione di dipingere le porte delle case con tonalità così brillanti?
Durante il diciottesimo secolo, a Dublino prese piede lo stile georgiano, che si diffuse anche nelle architetture dei palazzi in città. Le porte colorate avevano ben poco a che vedere con questo stile molto simmetrico, pulito ed elegante.
Ad un certo punto però molti furono i ricchi irlandesi che iniziarono a tingere le loro porte d’ingresso, probabilmente per dare un tocco personale alla propria casa e distinguerla da quelle del vicinato.
Anche a questo fenomeno delle “porte colorate” sono legate diverse leggende: eccovi le due più conosciute.
Gli irritabili scrittori di Ely Place
Si racconta che l’idea di dipingere le porte sia nata da George Moore e Oliver St John Gogarty, due eccentrici e irritabili scrittori con il vizio di alzare spesso il gomito oltre il limite, i quali erano anche vicini di casa. Pare che Moore fu il primo a tingere di verde brillante la propria porta per evitare che Gogarty la confondesse con quella di casa sua quando, ubriaco, rientrava a casa la sera. Gogarty allora, offesosi, colorò la propria di rosso, per evitare che fosse Moore a confondersi!
La morte del re Alberto
L’altro possibile motivo che originò il fenomeno delle porte colorate è legato ad un evento storico: la morte del re Alberto d’Inghilterra.
Pare che, alla morte dell’amato marito, la regina Vittoria ordinò che tutte le porte del proprio regno fossero dipinte di nero in segno di lutto; ciò spinse gli irlandesi, scontenti del dominio inglese, a fare esattamente il contrario e quindi a dipingere le porte delle proprie case con tonalità brillanti e vivaci.
Greta Gontero