Come aprire un’attività in Irlanda

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Aprire un’attività in Irlanda ed iniziare a lavorare in proprio è relativamente semplice.

Abbiamo intervistato il commercialista irlandese Seamus Parfrey per saperne di più.

Laureatosi in Economia all’UCC di Cork, una delle più prestigiose università del paese, Seamus ha ricevuto la qualifica di commercialista nel 1979. Oggi è uno dei soci fondatori della Parfrey Murphy Chartered Accountants, rinomata compagnia di consulenza commerciale con sede a Cork.

Sei alla ricerca di un commercialista serio, competente ed affidabile per avviare la tua attività in Irlanda? Seamus può aiutarti a trasformare i tuoi progetti irlandesi in realtà e ad aprire un’attività in pochi giorni.

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Seamus Parfrey

 

1. Buongiorno Seamus. Quali sono i passi fondamentali per dare vita a un business in Irlanda?

Prima di tutto bisogna decidere se si vuole iniziare come limited company (SRL) o come un sole trader (ditta individuale).

Nel primo caso la compagnia deve essere registrata presso il CRO, il Companies Registration Office, e ogni anno è necessario inviare la dichiarazione dei redditi allo stesso CRO. Una volta costituita la società, sarà necessario registrare la partita iva (VAT) presso il Revenue Commissioner (agenzia delle entrate) per le questioni fiscali ed aprire al tempo stesso un conto corrente bancario a nome del nuovo business. La registrazione per l’iva si può effettuare quando si inizia a fatturare, senza fretta.

È più semplice iniziare come imprenditore in proprio (sole trader): tutto ciò che bisogna fare è registrarsi al Revenue Commissioner.

2. In quanto tempo si può iniziare a fare business?

Una compagnia può nascere ufficialmente in soli 3 giorni lavorativi, dal momento in cui CRO ha ricevuto la documentazione. Si può invece iniziare praticamente all’istante come sole trader.

3. Quale pensa sia il migliore settore in cui investire, in Irlanda?

Direi l’importazione e l’industria alimentare in generale. Il peggiore è senza ombra di dubbio il settore delle costruzioni: il mercato è totalmente saturo.

4. Che consigli darebbe a un imprenditore italiano che vorrebbe investire in Irlanda?

Gli direi di avere contatti con altre persone fidate, di associarsi, di affidarsi ad un commercialista o business consultant che possa dargli consiglio. È necessario avere la sicurezza che la struttura societaria sia stata progettata correttamente. Bisogna inoltre imparare a conoscere le differenze tra l’economia irlandese e italiana, in particolare dal punto di vista burocratico.

5. Com’è la tassazione sulle aziende in Irlanda?

L’imposta è del 12.5% ma può essere portata a 0 per i nuovi business. C’è la possibilità che le nuove imprese non debbano pagare tasse per i primi 3 anni di attività, se il reddito imponibile annuo è inferiore ai 40mila euro.

6. Cosa bisognerebbe fare in caso di fallimento?

Se ci sono segnali ch il business non sta andando come dovrebbe la cosa migliore è affidarsi al consiglio professionale di qualcuno che possa aiutare l’imprenditore nella gestione e nell’amminstrazione dell’impresa e spiegargli le procedure per chiudere l’attività.

7. Che documentazione serve per lavorare in proprio in Irlanda?

Bisogna far avere al proprio commercialista e al banchiere di riferimento una copia del passaporto (o carta d’identità) e un documento che attesti la propria residenza (in Italia o in Irlanda: non è obbligatorio richiedere la residenza irlandese). Si tratta di tutto ciò che serve per iniziare!

8. Quali sono i costi per avviare un’impresa in Irlanda?

Fondare una scietà in Irlanda può costare poche centinaia di euro, è molto conveniente. Inoltre lo si può fare in brevissimo tempo, non serve molta documentazione e le barriere burocratiche, a differenza di quelle italiane, sono molto sottili ed accessibili. Sono tanti i buoni motivi per investire in Irlanda…

Luca Cattaneo