Professionisti italiani in Irlanda: l’incontro della C.I.U.

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Si è recentemente svolto a Dublino, nella Sala Camden Court Hotel, in Lower Camden St, l’incontro sui giovani talenti italiani all’estero, durante il quale il Presidente della CIU (Confederazione Nazionale Unione delle Professioni) Corrado Rossitto, ed il Segretario Nazionale CIU dei Professionisti Italiani all’Estero, Ing. Tommaso di Fazio, hanno incontrato i professionisti italiani che operano nello specifico in Irlanda (a rappresentare i professionisti di Cork l’associazione Irlanda Italiana).

L’appuntamento, che ha riscosso largo successo e destato vivo interesse tra i partecipanti, è nato dalla convinzione che la rappresentanza e la tutela della Comunità italiana dei Professionisti all’Estero rappresenti una grande -e finora estremamente sottovalutata- opportunità per l’Italia, nell’attuale mercato mondializzato.

“Il nostro Paese – ha dichiarato Corrado Rossitto assiste da tempo alla cosiddetta ‘fuga di cervelli’, che spesso viene così tanto mistificata, ma che in realtà costituisce un fattore positivo e necessario per le elevate professionalità, anche ai fini dell’occupabilità e della competenza. Quella che la CIU promuove, infatti, non è una mobilità ‘a senso unico’, cioè senza ritorno; deve, invece, trattarsi di una ‘fase’ all’interno della ‘mobilità circolare’ sostenuta dall’Unione Europea.  Alla permanenza all’estero, deve seguire  il ritorno in patria, dove quell’esperienza costituirà – per le aziende che pongono l’internazionalizzazione nei loro obiettivi – grande e insostituibile valore aggiunto”.

Durante l’incontro, si sono affrontati i temi di maggior interesse per i professionisti italiani residenti all’estero, come per esempio il ricongiungimento contributivo previdenziale, il problema della doppia fiscalità, il riconoscimento dei titoli di studio e di quelli professionali, la costituzione di “Cooperative Europee tra Professionisti”.

“Oggi – ha concluso Rossitto – è necessaria una seria e complessiva tutela dei nostri professionisti oltre confine,  per superare l’attuale loro ’isolamento’ e poter approfittare di questa nuova ‘frontiera’ che può dare grande ed effettivo slancio all’Italia, alla sua economia, alla sua organizzazione sociale”.

La CIU vanta diverse sue Delegazioni in territorio Europeo ed extraeuropeo (caratteristica organizzativa “fiore all’occhiello” della Confederazione): ciò per la piena consapevolezza che si debba finalmente e convintamente pensare ad una seria e complessiva tutela legislativa dei nostri professionisti oltre confine e poter approfittare di questa nuova “frontiera” per dare grande ed effettivo slancio all’Italia, alla sua economia, alla sua organizzazione sociale.

A tal proposito, la CIU è organizzata con questi scopi e servizi “esteri”, di cui si è appunto parlato durante l’incontro dublinese:

  • Ricongiungimento contributivo previdenziale dei periodi lavorativi all’Estero;
  • Doppia fiscalità;
  • Riconoscimento dei titoli di studio e professionali;
  • Rete di legali specializzati in diritto del lavoro e dell’impresa;
  • Costituzione di “Cooperative europee del sapere” o di “Cooperative del Sapere” tra professionisti;
  • Forum e convegni per rafforzare la presenza dei professionisti italiani nel Paese ospitante;
  • Pubblicazione mensile della Newsletter di informazione “Ciu – Estero”;
  • Teleconferenze per scambi informativi tra professionisti, aderenti alla rete, residenti in Paesi diversi.

La strategia di interventi a favore della rete dei professionisti italiani all’Estero (professionalità con funzioni direttive, dirigenziali e di consulenza, professionale o di impresa) vuole rispondere ad un’esigenza sinora non individuata dagli Organismi italiani, indicando alle stesse Istituzioni le vie migliori per mettere a frutto un grande fattore di sviluppo che riguarda il Paese intero, sul piano professionale, tecnico, culturale, civile e imprenditoriale.

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