L’Irlanda ha detto sì: dopo questi ultimi giorni di grande campagna a favore del sì nel referendum sulla legalizzazione dell’aborto, si è giunti ad una vittoria sul no, con un totale di 64,1% di votanti a favore della legalizzazione.
Molti Paesi europei hanno, in passato, già compiuto questo grande passo verso una maggiore apertura dei diritti per le donne e questo weekend è stato il turno dell’Irlanda. Inutile sottolineare l’entusiasmo e le celebrazioni che si tengono in questi giorni a Dublino, la cui contea ha registrato il tasso più alto di sì (oltre il 70-75%), mentre sono rimasti a bocca asciutta gli abitanti di Donegal, dove oltre il 50% ha votato in favore del no.
L’ottavo emendamento della Costituzione irlandese, che dal 1983 proibiva l’aborto (a parte qualche raro caso), si avvia ora verso una sua modifica, accompagnato dalla gioia di molte donne irlandesi, felici di essersi conquistate un’altra fetta di libertà.
Su questo referendum, nel corso dei mesi precedenti, si erano scatenati i social network: dagli users di Twitter a quelli di Facebook, non sono mancati appelli per il sì ed è stato addirittura creato l’hashtag #RepealThe8th, in favore della modifica dell’ottavo emendamento.
Quello che è certo è che con queste votazioni e il seguente successo del sì, la storica cattolica Irlanda vede profondi cambiamenti nella sua popolazione, più aperta e sempre più legata all’ottenimento di diritti per tutti, come ad esempio la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso nel 2015.
Greta Gontero