Il Good Country Index, un recente studio condotto dai ricercatori Simon Anholt e Robert Govers, ha eletto l’Irlanda “Miglior Paese del Mondo“.
La ricerca si basa su una lunghissima serie di parametri e statistiche riassunte in alcune categorie principali come Scienza e Tecnologia, Cultura, Pace Internazionale e Sicurezza, Ecologia, Prosperità ed Uguaglianza…
Bisogna precisare che, come si può leggere sul sito ufficiale del progetto, lo studio mira a dare una valutazione di quale sia l’apporto delle singole nazioni al nostro pianeta ed all’umanità. Non si tratta di uno studio su quale sia la nazione migliore in cui vivere o quella più prospera, ma su quale nazione faccia (ed abbia fatto) di più per il pianeta ed i suoi abitanti.
Sul podio la Finlandia e la Svizzera, mentre il fanalino di coda della classifica è la Libia.
In quali categorie primeggia l’Irlanda?
L’isola di smeraldo si piazza al primo posto nel mondo nella categoria Prosperità ed Uguaglianza in particolare grazie ai propri mercati, che si sostiene siano estremamente aperti agli investimenti esteri e vicini al commercio equo e solidale.
Un’ottimo risultato anche nella categoria denominata Ordine Mondiale, con l’Irlanda al quarto posto, trainata dagli ottimi risultati in tema di carità ed assistenza sociale e alla crescita della popolazione.
Niente male anche la Cultura, un onorevolissimo settimo posto per la piccola nazione celtica, che presenta ottimi risultati nell’esportazione dei cosiddetti “beni creativi”, nonché nella libertà di movimento e di stampa.
Come si posiziona l’Italia?
Il Bel Paese si posiziona al ventesimo posto, tra Spagna e Stati Uniti. Come l’Irlanda, l’Italia ottiene un buon risultato (undicesimo posto) nella categoria Ordine Mondiale, per via dei tanti migranti a cui offre rifugio.
Malissimo invece la categoria Pace Internazionale e Sicurezza: l’Italia si colloca alla posizione 102, preceduta da nazioni come Albania, Iran ed Iraq. Il motivo di un risultato tanto clamoroso? I diversi conflitti internazionali ai quali ha preso parte attivamente, la scarsissima sicurezza online e, soprattutto, la massiccia esportazione di armi nel mercato internazionale.
Luca Cattaneo
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