Italiani Irlanda del Nord: l’esperienza di Lara
Intervista a Lara, giovane italiana a Derry, che ci ha raccontato la sua esperienza di vita appena oltre il confine tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord.
- Ciao Lara, puoi presentarti e dirci qualcosa di te?
Ciao! Sono di Bari e ho 30 anni. Dopo varie avventure: Napoli, Roma, Cambridge, Lugano, Dublino… sono arrivata a Derry ormai quasi un anno fa.
- Hai iniziato a lavorare in Irlanda tramite il progetto Leonardo: come hai trovato questa opportunità, di cosa si trattava e come hai vissuto il tuo primo stage?
Come ti accenavo prima, tra università e stage ho vissuto in molti posti diversi ed avevo già avuto alcune esperienze lavorative ma ero in stallo in Italia da alcuni mesi. Ho cercato un progetto Leonardo come trampolino per andare via avendo le spalle coperte economicamente.
Ho partecipato al bando tramite il Collegio Universitario ARCES di Palermo e sono stata selezionata! Derry non era la mia prima scelta, ma sono felicissima di esserci arrivata. Erano 3 mesi e mezzo di cui 1 mese di corso di inglese e il restante di tirocinio. Avevo scelto il settore amministrazione ed avendo in passato lavorato in un’altra scuola di inglese a Cambridge, sono stata tenuta a svolgere il tirocinio nella scuola di inglese partner, in amministrazione e marketing.
- In seguito sei stata assunta: pensi avresti avuto le stesse possibilità in Italia?
Assolutamente no e parlo per esperienze passate. La cosa più interessante è stata trovarmi poi a collaborare per lavoro con l’ente promotore italiano, che aveva cercato di tenere basse le nostre aspettative di assunzione all’estero.
Purtroppo il mese scorso ho finito questa esperienza, avendo coperto una maternità, ma sto facendo diversi colloqui quindi confido di ricollocarmi molto presto.
- Cosa pensi del mondo del lavoro in Irlanda del Nord? In che modo è diverso da quello italiano?
Non è una realtà semplice neppure quella del Nord Irlanda, soprattutto qui a Derry che è una cittadina piccola ma con impegno e volontà i risultati arrivano. Ciò che mi ha colpito maggiormente è che qui non conta se in passato eri in stage o che tipo di contratto avevi. Il lavoro è lavoro e viene apprezzato come tale. Questo dovrebbe essere lo scopo degli stage, fare appunto esperienza di lavoro, peccato che poi in Italia non venga riconosciuta come tale…
Qui conta moltissimo avere Certificazioni delle competenze nel settore in cui lavori o aspiri a lavorare, ho iniziato a tale scopo un corso part-time in Administration.
- Cosa consiglieresti agli italiani che si recano in Irlanda o Irlanda del Nord alla ricerca di un lavoro?
Premesso che parlare di Irlanda e parlare del Nord equivale a parlare di due paesi molto diversi burocraticamente parlando, quello che posso consigliare per esperienza è sicuramente di prendere molte info prima di partire, iniziare a registrarsi sui portali di ricerca lavoro e mettersi in contatto con gente che vive sul posto (tramite internet è facilissimo).
Bisogna partire preparati, con un pizzico di coraggio e tanta flessibilità, apertura mentale e voglia di mettersi in gioco. Quando ero in progetto Leonardo causa pocket money molto limitato io lavoravo anche i weekend in un pub, cosa che ovviamente non avevo mai fatto nella mia vita, ma in caso di necessità…spirito di adattamento!
Se possibile consiglio di partire attraverso un progetto europeo come ho fatto io, perché l’inizio in un nuovo paese non è mai facile e se non si ha un budget a disposizione può rivelarsi dura partire.
- Noti delle differenze quando varchi il confine con la Repubblica d’Irlanda?
I cartelli sono scritti anche in gaelico ed usano l’euro! In genere la repubblica mi sembra complessivamente più cara.
Per il resto direi di no, le persone nel nord sono adorabili tanto quanto nel sud. Anche se l’accento del nord, specialmente quello di Derry, è particolarmente difficile da capire… ma è un ottimo training per poter comprendere senza problemi tutti gli altri.
- Pensi di esserti integrata nella società irlandese? Hai fatto tante amicizie?
Assolutamente si, sono molto felice qui e finalmente dopo tanti spostamenti, ho trovato un posto che sin dall’inizio ho sentito come casa. Ho tantissimi amici, sia locali che internazionali e anche qualche italiano.
- Quali sono gli aspetti più positivi e quelli più negativi della vita a Derry?
Adoro vivere a Derry, life is easy come dico sempre. Derry è piccola e si gira bene a piedi, ha un costo della vita assolutamente contenuto e proporzionato agli stipendi, le persone sono aperte e disponibili, i servizi funzionano e finora ho avuto ottime esperienze sia con dentisti che medici, la sanità pubblica funziona e funziona bene, i taxi costano pochissimo (£2.80-3 a corsa) ed il cibo locale è assolutamente delizioso.
Di negativo che posso dirti? Mi manca un po’ l’estate, quella vera.
La vita notturna/culturale è un po’ limitata, essendo appunto la città piuttosto piccola.
- Pensi che gli stipendi siano proporzionati ai costi della vita?
Assolutamente si, si vive benissimo anche a salario minimo (£6,31 per ora).
- Quali sono i motivi per cui hai scelto e sei felice di vivere in Irlanda?
L’Irlanda è nel mio cuore sin da bambina, e trasferirmi qui era il mio sogno.
L’attuale condizione lavorativa italiana ha sicuramente influito sulla mia scelta di partire e di restare. Non si tratta solo del sogno di una vita, dell’amore per la cultura e per questa terra dagli scenari mozzafiato… si tratta di essermi scontrata ed incontrata con una realtà che sento famigliare e che non ha assolutamente deluso le mie aspettative.
Non posso sapere che ne sarà di me tra dieci e vent’anni, ma non credo sarà facile portarmi via da questo paese.
Luca Cattaneo