Giunge dal Dáil Éireann, Parlamento di Dublino, la storica quanto attesa approvazione del nuovo disegno di legge sulla delicatissima questione dell’aborto.
Sarà ora il Senato, lo Seanad Éireann (nome della camera alta dell’Oireachtas, il Parlamento irlandese), a doversi esprimere a riguardo ma con tutta probabilità il disegno sarà nuovamente approvato e diventerà quindi legge a tutti gli effetti.
Ben 127 parlamentari hanno votato a favore, solo 31 i contrari. Il disegno di legge, chiamato Protection of Life during Pregnancy, consentirà alle donne di interrompere la propria gravidanza qualora la loro vita sia da ritenersi in pericolo.
Avevamo già trattato la questione lo scorso maggio nel nostro articolo “Irlanda e l’aborto: nuove prospettive?”.
Questo piccolo passo avanti fa eco alla triste sorte di Savita Halappanavar, 31enne di origini indiane morta lo scorso novembre per setticemia all’ospedale di Galway dopo che le era stata negata la possibilità di interrompere la gravidanza. Tutto ciò nonostante un aborto spontaneo in corso, per il solo fatto che a detta dei medici “il cuore del feto batteva ancora”.
Il primo ministro irlandese Enda Kenny si è espresso così: “Si tratta di una legge necessaria dopo 21 anni di inazione e di cui il Paese ha assolutamente bisogno per avere più chiarezza dal punto di vista medico e legale”.
Eppure il risultato del voto ha avuto considerevoli conseguenze per il suo partito, il Fine Gael, che fa parte dell‘Internazionale Democratica Centrista. Cinque suoi deputati si sono opposti alla posizione favorevole del partito votando contro il provvedimento e sono stati di conseguenza espulsi dal gruppo. Fra questi la sottosegretaria per gli Affari europei, Lucinda Creighton, che si è dovuta dimettere dopo la votazione. “Questa legge va contro un impegno che il partito si era preso alle ultime elezioni”, ha detto, ottenendo l’approvazione degli anti-abortisti, particolarmente determinati (talvolta al limite del fanatismo) sul territorio irlandese.
Pare che in fondo la Creighton non abbia tutti i torti. Se alle ultime elezioni il suo partito si schierava dalla parte degli anti-abortisti, pare che le cose siano cambiate in seguito alle pressioni del Partito Laburista, alleato-chiave che con il suo 22% di parlamentari garantisce la stabilità del governo.
Sta alla coscienza e alle considerazioni dei singoli giudicare se questo ripensamento sia qualcosa di positivo o negativo.
Luca Cattaneo