Francesca viene da Benevento, nell’assolato Sud Italia. Laureatasi in Economia e Commercio, oggi lavora come responsabile-comunicazione del F.I.B.I. (Federation of Italian Business in Ireland), perciò non è difficile incontrarla tra le strade di Dublino! Ci ha concesso questa interessante intervista sulla sua esperienza professionale in Irlanda, e non solo.
– Di cosa si occupa l’associazione per la quale lavori, quali sono i suoi obiettivi?
La FIBI -Federation of Italian Business in Ireland- si occupa di favorire lo sviluppo delle relazioni economiche e degli scambi commerciali tra l’Italia e l’Irlanda e di assistere gli operatori economici dei due Paesi nelle attività di networking e collaborazione professionale.
Per far ciò fornisce una serie di servizi che vanno dall’organizzazione di eventi promozionali (degustazioni, cene mirate, tasting) agli incontri B2B tra aziende italiane ed importatori irlandesi, all’incoming di operatori irlandesi in Italia che grazie agli educational tour visitano le eccellenze produttive italiane. Organizziamo anche la partecipazione di delegazioni di buyer irlandesi a fiere di settore. Inoltre, la FIBI si occupa anche di ricerche di mercato, pubblicazioni di settore, servizi di domiciliazione e supporto logistico per le aziende italiane che vogliono investire o delocalizzare in Irlanda.
La federazione riunisce nel suo network imprese, liberi professionisti, istituzioni, associazioni, persone fisiche e chiunque abbia interesse in attività di business con l’Irlanda e il suo valore aggiunto consiste proprio nella profonda conoscenza del sistema socio-economico irlandese.
In estrema sintesi, è una struttura – unica nel suo genere – che funge da raccordo tra i due Paesi.
– Ci puoi spiegare in che cosa consiste la tua occupazione nello specifico?
Sono Communication & Media Manager, in pratica gestisco l’intero processo di comunicazione della FIBI, quindi sia la comunicazione istituzionale e i rapporti con i media tradizionali (conferenze stampa, comunicati stampa, interviste istituzionali, press release e redazionali) sia la strategia di comunicazione on-line e sui social media, su cui la federazione è molto presente.
La comunicazione è essenziale per essere visibili e spiegare agli altri chi sei,cosa fai e come lo fai.
Del resto, mi hanno sempre insegnato che se non comunichi non esisti!!
– Perché proprio l’Irlanda? È stata una tua precisa scelta o un caso?
Da non credere, ho sentito il richiamo dei “leprechauns“, gli gnomi tipici della mitologia irlandese!
Un fondo di verità c’è: un susseguirsi di incredibili coincidenze mi hanno portato in Irlanda, tutte supportate poi da informazioni concrete raccolte lì e dall’esperienza vissuta sul campo.
E poi, appena scesa dall’aereo mi sono subito sentita a casa, è stato un segnale importante per me.
– Come hai trovato questo impiego? È stato difficile?
Anche in questo caso gli gnomi mi son venuti in aiuto. Tutto è partito dal feeling che si è creato con i soci fondatori della FIBI, che già vivevano e lavoravano in Irlanda. Persone eccezionali e professionisti seri con i quali il rapporto è nato per caso proprio sui social network. Dopo il primo incontro, a cena,viaggiavamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda: la FIBI è nata così.
In questo senso il mio percorso è stato molto semplice.
– Hai vissuto per qualche tempo in Irlanda? Se sì, come hai trovato casa? Se no, ti piacerebbe trasferirti lì, in futuro?
Non vivo in Irlanda ma vado a Dublino periodicamente. Ultimamente però i miei soggiorni si stanno allungando sempre un pò di più. Alla fine credo che cederò completamente al fascino della città e dei “dubliners”e mi trasferirò lì definitivamente. E’ comunque tutta l’Irlanda ad essere davvero magica e gli irlandesi sono cortesi e socievoli, è facile creare rapporti umani solidi con loro.
– Cosa può accomunare Italia e Irlanda, quali sono invece gli aspetti più differenti tra le due realtà?
L’Italia e l’Irlanda sono due Paesi meravigliosi legati sotto molti aspetti, non solo quello religioso.
L’amore per la cultura, l’arte, la scrittura, la musica, ma anche per cose più ludiche come la birra, il vino e soprattutto il cibo. Ho scoperto, lavorando nel settore agroalimentare, che gli irlandesi amano moltissimo la cucina italiana e sono disposti a spendere anche di più per acquistare prodotti del vero Made in Italy.
Il loro amore per l’Italia è confermato anche da un’altra curiosità: molti irlandesi organizzano il loro viaggio di nozze qui in Italia.
La differenza principale, invece, è il loro modo “easy” di approcciare alla vita e alle cose.
Ad esempio, per avviare un’attività imprenditoriale in Irlanda bastano pochi giorni e soprattutto pochi step burocratici da superare. Inutile dire che in Italia non è così.
– Che consigli daresti a un italiano che vorrebbe vivere a Dublino?
Innanzitutto di coprirsi bene, date le temperature! Scherzo, in realtà ci si abitua molto presto al clima dublinese e poi fa parte dell’insieme, Dublino è così affascinante anche grazie alle peculiarità del suo clima. Il presidente della federazione ripete sempre che proprio le temperature rendono l’Irlanda il paese ideale per lavorare.
Direi che il primo passo, anche se può sembrare scontato, è quello di imparare l’inglese, quanto meno per essere in grado di comunicare con le persone e di affrontare quindi un colloquio di lavoro. Successivamente di immergersi appieno nella vita locale, per conoscere ed apprezzare a fondo l’Irish style.
Voglio sottolineare, inoltre, che a Dublino non ci si sente mai stranieri anche perché frequentemente si incontrano italiani in giro per pub e negozi del centro. In ogni caso è molto facile integrarsi anche con gli irlandesi, sempre ben disposti nei nostri confronti.
Ringraziando Francesca per l’estrema disponibilità e la spiccante cortesia, le auguriamo ogni bene per il suo futuro dublinese! Take care.
Luca Cattaneo
Ciao! Ho letto con piacere l’intervista a Francesca, dato che anch’io mi trovo in Irlanda e mi sto cimentando nella ricerca di un lavoro che riguardi l’organizzazione di eventi e comunicazione.
Mi chiedevo se c’e’ la possbilita’ di parlare direttamente con l’intervistata per ulteriori info a riguardo, anche solo sapere il cognome per poterla rintracciare su Facebook mi sarebbe molto utile. Grazie mille e in bocca al lupo!
Paolo